IL CERVO SARDO
Caratteristiche
Il cervo sardo rappresenta la varietà sardo-corsa del cervo rosso europeo da cui si differenzia per dimensioni più ridotte e l'aspetto più snello; la testa è di medie dimensioni con muso allungato e tronco all'apice. Occhi grandi e orecchie ovali, il maschio ha corna ramificate e sottili, la femmina ne è priva.

Le corna vengono rinnovate ogni anno: cadono a marzo e rispuntano dopo qualche settimana, concludendo il loro pieno sviluppo ad agosto, quando possono raggiungere anche i 70 cm di lunghezza.
Durante la crescita le nuove corna sono rivestite da un particolare tessuto, detto "velluto" e hanno i terminali a punta, 4 o 6, caratteristica che li differenzia dai daini, nei quali l'apice è espanso.
Il collo è grosso e lungo, più sottile nelle femmine.

Localizzato nella parte posteriore delle cosce è il caratteristico disco codale, una macchia di pelo dalla colorazione bianco-giallastra.
Gli arti sono lunghi e snelli, muniti di due grosse dita provviste di robusti zoccoli.
La pelliccia è lunga e spessa e i piccoli, nei primi mesi di vita, hanno un manto pomellato che ricorda quello dei daini adulti.

La stagione degli amori
Nella stagione degli amori alcuni maschi hanno un vero e proprio harem, un gruppo di femmine di cui sono estremamente gelosi. In questo periodo il cervo emette il tipico verso chiamato bramito, un richiamo con il quale attrae le femmine e tiene lontani gli altri maschi adulti.
Talvolta due maschi possono contendersi l'harem: ingaggiano una gara di bramiti e, se nessuno dei due cede, si avvicinano minacciosi incrociando le corna e dandosi spintoni sui fianchi per esibire la propria potenza fisica finché uno dei due non decide di allontanarsi.

Habitat e riproduzione.
Il cervo abita nella boscaglia e nella macchia mediterranea folta e sviluppata. Si nutre di piante erbacee, frutti spontanei, semi, germogli, erbe e giovani foglie di alberi. Vive in branchi che, durante i periodi dell'accoppiamento, sono guidati da un maschio dominante.
Allo stato selvatico si trova nella parte meridionale della Sardegna, Sulcis-Iglesiente e Medio Campidano.
Nuove introduzioni sono state fatte in varie foreste gestite dall'Ente Foreste Sardegna, come Monte Arci, Monte Lerno, Sa Portiscra ecc.

L'accoppiamento avviene tra agosto, settembre e ottobre, la gravidanza dura 33-34 settimane. I piccoli nascono tra maggio e giugno, vengono allattati per qualche mese e rimangono con la madre per circa un anno. La durata media della vita di un cervo selvatico si aggira intorno ai 14-15 anni.
Protezione.
Tra il 1950 e il 1980 il cervo sardo ha rischiato l'estinzione a causa del bracconaggio e della diminuzione e alterazione degli habitat. A partire del 1985-90 ha fatto registrare un aumento notevole: da poche centinaia di individui si è arrivati a oltre 7000 capi già dal 2006. Questa inversione di tendenza la si deve alla diminuzione delle uccisioni illegali e alla particolare attenzione delle istituzioni per la sua salvaguardia.
Infatti è inserito nella lista delle specie particolarmente protette dalla Legge Nazionale 157/92 e Regionale n.23/1998 e fra gli animali particolarmente minacciati della IUCN-Unione Internazionale per la Protezione della Natura. Inoltre ha potuto usufruire della protezione offertagli dalle foreste demaniali e dall'oasi WWF di Monte Arcosu.
Purtroppo l'incremento attuale deve fare i conti con il bracconaggio e con il rischio incendio delle foreste che costituiscono il suo habitat, ma è possibile guardare con ottimismo al futuro della specie.
